Ospedale Serristori di Figline Valdarno:
PD e PdL fanno mancare il numero legale. Un occasione persa per la politica e uno spettacolo sconcertante, deprimente e deprecabile per chi dovrebbe rappresentare gli interessi della collettività. Rifondazione Comunista chiede ad ognuno di questi “attori” di avere il coraggio delle proprie azioni e la coerenza nei comportamenti.
Fa discutere la mancanza del numero legale nel Consiglio Provinciale al momento della discussione e approvazione di un dispositivo presentato il 6 ottobre da noi, l’UDC e il centrosinistra dal titolo “Difesa del Presidio Ospedaliero Serristori di Figline Valdarno quale ospedale per acuti di 1° livello”.
Un dispositivo fatto in armonia con quanto votato dal consiglio Comunale di Figline Valdarno per contestare le decisioni dell’ASL 10 di togliere personale infermieristico dalla sub intensiva e contrastare le conseguenti ricadute negative sull’assistenza, sui servizi e sulla natura stessa del presidio sanitario e la sua capacità di risposta ai bisogni sociosanitari della popolazione anche sul versante delle acuzie.
Un occasione persa per la politica e soprattutto una modalità sbagliata di esercitare mandati e prerogative di rappresentanza pubblica. E’ stato uno spettacolo sconcertante, deprimente e deprecabile quello offerto dai Consiglieri del PD e della PdL anche a fronte di quanto si sta consumando dietro la vicenda del Serristori oggetto di autorevoli prese di posizioni locali, provinciali e regionali e di una pressione lobbistica sanitaria senza precedenti.
Come non ricordare la famosa lettera rivolta al Presidente dell’Ordine dei Medici di Firenze sottoscritta da 13 Dirigenti ASL ( quasi tutti marcatamente appartenenti al PD) con la quale denunciavano loro ( che dalla politica hanno avuto) una ingerenza della medesima nelle scelte tecniche.
Pressione respinta al mittente da parte del Presidente del Consiglio che aveva rivendicato alla politica il ruolo di rappresentanza degli interessi collettivi e contestualmente rivendicata dal Sindaco di Figline Valdarno e da oltre 200 operatori dell’ Ospedale Serristori contrari ad operazioni di falsa razionalizzazione, tagli e depotenziamenti.
Al momento dell’apertura del dibattito alle ore 19,15 mancavano all’appello 13 Consiglieri del PD e 7 Consiglieri della PdL e in uno scenario cupo e desolante, con gli scranni vuoti è avvenuta la conta sul mancato numero legale e la conseguente presa d’atto. Casualità, superficialità o preciso calcolo mirato a far tacere l’assemblea elettiva?.
I mal di mancia, i contrasti nel PD si erano avvertiti fin dal 6 ottobre quando il documento a sostegno del Serristori era stato presentato e sottoscritto anche dal loro capogruppo ma nessuno si immaginava che le lobbie potesse mettere a tacere la politica.
E così il PD ha da decidere da che parte stare, poiché è troppo facile a Figline Valdarno stare con i cittadini e in Provincia di Firenze stare con Dirigenti e Primari, una doppiezza e un ambiguità che denunciamo fermamente.
Ma la partita è tutt’altro che chiusa poiché nella seduta del 24 ottobre ripartiremo da dove è stato interrotto ovvero dall’illustrazione del documento a sostegno dell’Ospedale Serristori e li ognuno sarà chiamato a scegliere da che parte stare, noi lo abbiamo già fatto: giù le mani dall’Ospedale.
Firenze 18 ottobre 2011
Andrea Calò capogruppo PRC Provincia di Firenze
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